Sviluppare e tenere viva la presenza online è un'attività impegnativa. Affidarsi alle agenzie di comunicazione (o a un freelance) sembra la soluzione più semplice. Ma è la scelta migliore?
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Non per tutte le tasche
Il problema è che non è alla portata di tutte le tasche per il semplice motivo che richiede tempo. In particolare richiede molto tempo se chi scrive contenuti e anima le presenze social aziendali non ne sa nulla di quello di cui è chiamato a scrivere.
Per le aziende disposte a spendere 2-5 mila euro al mese il discorso è diverso perché in questi casi il budget permette all'agenzia di dedicare persone qualificate e di coinvolgere consulenti esterni esperti di settore.
Ma se il budget che la tua azienda è disposta a spendere è 500€ al mese il discorso è molto più difficile.
Vediamo allora differenze e vantaggi dei due approcci:

1.
La PMI esternalizza la comunicazione digitale
Immagina di ingaggiare un freelance per avere 1 articolo sul tuo blog aziendale e 5 post FB alla settimana.
Basta dividere 500/4=125€ per avere il budget settimanale che il freelance o l'agenzia dedicherà al tuo lavoro.
Immagina quindi che la tariffa oraria sia di 50€ all'ora, quindi saranno 2,5 ore a settimana dedicate al lavoro per te. Stiamo parlando di un super-copywriter che in 1,5 ore scrive e pubblica un post di buona qualità su un tema del quale non è esperto.
Probabilmente per raccogliere informazioni, interfacciarsi con te per validare l'argomento e per avere approvato l'articolo nel corso della settimana se ne vada un'altra mezz'ora. Ok, l'ora restante sarà dedicata a pubblicare 5 post su FB (e eventuali altri social) e a fare un minimo di attività di networking.
Ragionevolmente, secondo te, quale sarà il livello qualitativo di questa attività? O meglio, quali obiettivi concreti potrà avere? E non mi riferisco a like su facebook o cose simili ma a quanti contatti riceverai, quante domande pertinenti arriveranno da queste attività.
Diamo per scontato che il tuo investimento sia finalizzato a generare nuovi contatti commercialmente spendibili e al consolidamento di relazioni con potenziali clienti e con clienti.
Quello che accade è che questo tipo di attività produce il più delle volte zero risultati e quando ne produce sono sicuramente in misura molto inferiore a quello che potenzialmente potresti raggiungere.
Ma alla fine dell'anno avrai comunque speso 6.000€ e finiti i 12 mesi quello che rimarrà alla tua azienda sarà: nulla (o quasi). L'anno successivo si ricomincia da capo.
Pro
Contro
Conclusioni
Ti togli il pensiero di "chi scrive sul sito e sui social" ma di fatto non cogli l'opportunità per sviluppare le potenzialità della comunicazione digitale e dello sviluppo interno in termini di competenze.
Non è un'investimento in senso stretto perché anche nel caso in cui si raggiungano dei risultati, essi scompariranno nel momento in cui sospendo l'attività, nulla rimarrà in azienda. Semmai il freelance avrà acquisito competenza di settore che magari rivenderà ad un concorrente.

2.
La tua azienda sviluppa internamente la comunicazione digitale
Individui una risorsa interna che potrebbe per ruolo aziendale e predisposizione personale essere maggiormente orientata a gestire la presenza online della tua azienda.
Probabilmente avrai la necessità di aiutare questa persona a sviluppare una serie di competenze di base come ad esempio: imparare a scrivere un post sul tuo sito, come creare un'immagine da inserire negli articoli, sviluppare un po' di competenze sulla scrittura di articoli e post social, ecc...
Insomma tutta una serie di skill che sono certamente necessarie per svolgere questa funzione aziendale ma che non sono certamente al di fuori della portata di una persona mediamente dotata. Non si tratta di diventare scrittori!
Certo nel corso dell'anno questa persona dovrà sottrarre del tempo al suo ruolo principale in azienda, ma quello che conta è che alla fine dei 12 mesi ipotetici l'investimento sarà sicuramente positivo.
Avrai infatti una risorsa formata, avrai aumentato il know-how aziendale rispetto alla comunicazione digitale e sicuramente avrai migliorato l'efficacia nella creazione di relazioni online con clienti e potenziali clienti.
Sviluppare internamente alcune attività di comunicazione digitale ha sicuramente un vantaggio rispetto all'esternalizzazione.
Fondamentalmente hai la possibilità di attingere a contenuti e argomenti che sono in "presa diretta" con le esigenze che i clienti quotidianamente ti fanno presente e ti sollecitano. In questo senso lo sviluppo interno di contenuti per il web aiuta e migliora le dinamiche di comunicazione interna perché c'è un maggiore coinvolgimento in senso trasversale all'organizzazione.
Questo significa comunicare temi e aspetti del tuo lavoro che sono reali e concreti e non derivano da una interpretazione più o meno esatta fatta dall'esterno, come potrebbe fare un freelance o un'agenzia.
Pro
Contro
Conclusioni
Questa soluzione non è di certo la più facile ma per chi ha a cuore l'azienda non dovrebbe essere la priorità quella di percorrere strade facili. Nel medio periodo è sicuramente la via migliore da seguire perché consente di traguardare in prospettiva lo sviluppo aziendale non limitandosi a delegare attività che hanno una valenza strategica per l'azienda.
Il paradosso
Posto che la comunicazione online ha come finalità fondamentale lo sviluppo commerciale (in senso lato) mi pare azzardato delegarlo, quando invece dovrebbe essere custodito gelosamente come si farebbe con il più importante e strategico degli asset aziendali.
L'obiezione principale è: "non abbiamo tempo". La risposta è: se non hai tempo per sviluppare, affinare e consolidare competenze con finalità commerciali, hai un problema serio in azienda.
Per questo motivo sviluppare competenze digitali dovrebbe essere a mio avviso uno dei must principali in tutte le PMI.
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